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Pellegrinaggio Parigi-Chartres

By Caterina Maria
19 Giugno 2019
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Il 9, 10 e 11 giugno si è svolta la XXXVII edizione del Pellegrinaggio Parigi Chartres, il grande pellegrinaggio di Pentecoste che raccoglie “la meglio gioventù” cattolica d’Oltralpe e internazionale.

Alcuni dati. 100 chilometri a piedi, 3 giorni di preghiera, meditazioni, S. Messa, confessioni.  Scarponi ai piedi e rosario in mano.

14mila pellegrini da tutto il mondo, 3500 angeli custodi (cioè persone che pregano a distanza in comunione col pellegrinaggio), età media 20 anni, provenienti da tutte le parti della Francia e del mondo. Tantissime famiglie coi bambini, scout , sacerdoti, religiosi, suore, seminaristi. 

Il tutto praticamente ignorato dai media. Invitiamo i lettori, per rendersi conto di cosa stiamo parlando, a vedere le foto sul sito dell’organizzazione del pellegrinaggio, Notre Dame de Chretientè (http://www.nd-chretiente.com/dotclear/index.php).

Proponiamo una nostra traduzione dell’omelia pronunciata da S.E. Mons. André Léonard, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles e già primate del Belgio, alla S: Messa di chiusura del pellegrinaggio nella cattedrale di Chartres.

“Conosciamo tutti, miei fratelli e sorelle, le multinazionali che commerciano in tutto il mondo. Bene, questo è uno scoop, la più bella multinazionale del mondo, è la Chiesa cattolica diffusa tra tutte le nazioni. E lo dobbiamo allo Spirito Santo e a San Pietro, leggendo gli Atti degli Apostoli di oggi. Pietro andò da Cornelio, un pagano, un soldato romano, con tutto il suo seguito; entrò nella sua casa – che è proibito per un ebreo! – e, su richiesta di Cornelio, lo evangelizza, gli parla di Gesù, vero Dio, vero uomo, crocifisso e risorto. Non appena ha finito il suo sermone, lo Spirito Santo scende su Cornelio e tutti i suoi parenti … e Pietro si trova di fronte a un problema. Hanno già ricevuto il sacramento della confermazione, come potrebbe negare loro l’acqua del battesimo? Egli battezzerà questi pagani dopo un catecumenato estremamente breve.

È grazie allo Spirito Santo, grazie a Pietro e poi a Paolo, che la Chiesa è diventata una vera multinazionale non più legata a un solo popolo, ma una multinazionale della fede, della speranza e di beneficenza in tutto il mondo. E questo ha permesso a noi, Galli, Celti, Attuati, Nervi ed Eburoni e altri popoli di entrare finalmente nella Chiesa Cattolica. E questa Chiesa cattolica, noi osiamo dire nel Credo che è una, santa, cattolica e apostolica. A volte sento le persone, in questi giorni, dopo la rivelazione di tanti scandali che ci feriscono, che dicono: “Possiamo ancora dire che la Chiesa è una, santa, cattolica e apostolica? Sì, è santa, benchè formata di peccatori – la prova è che siamo qui. Essa è formata da peccatori.

Ma è santa perché il Santo di Dio, Gesù, è la sua testa, perché lo Spirito Santo è la sua anima, perché la Beata Vergine Maria è il suo cuore. Perchè lungo il cammino della storia è sostenuta, come guida,  dalla santa Tradizione che viene dagli apostoli ed illuminata dalle Sacre Scritture, perché nel cuore della vita della Chiesa c’è ciò che noi facciamo ora, c’è il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia. E inoltre, attraverso i secoli, la Chiesa  è in grado, dai peccatori che la compongono, di produrre santi e sante – e tutti noi dobbiamo diventarlo, prima o poi.

E per compiere la sua missione, la Chiesa ha come fonte di speranza e fonte di pace ciò che abbiamo ascoltato nel Vangelo: questi sono i due versi più preziosi di tutto il Nuovo Testamento: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”, poiché Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi. È una pura meraviglia.

San Paolo lo riassunse nella seconda lettera ai Corinzi nel capitolo 5, versetto 21, quando disse: “Colui che non aveva conosciuto peccato, il Santo di Dio” – così si rivolse il diavolo a Gesù, “noi sappiamo chi sei, Gesù di Nazareth, tu sei il Santo di Dio” – bene, disse Paolo, “Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi peccatori, avessimo parte alla santità di Dio”.

Se ci rendiamo conto di questo, del motivo per cui Gesù scese così in basso in un abisso di solitudine, abbandono, terrore, angoscia, sentendosi abbandonato dai suoi discepoli e perfino, apparentemente, dal Padre tanto da gridare ” Mio Dio, mio ​​Dio, perché mi hai abbandonato?”. Se è sceso così in basso, è per raggiungere ogni uomo, ogni donna, per quanto profonda possa essere la sua caduta.

Ebbene, chiunque crede in questo, chi ripone la sua fede in Gesù disceso nel fondo dell’abisso, è abitato da una speranza inesauribile e riceve il dono della pace – ma a quale prezzo, pagato da colui che ci ha salvato! La sera di Pasqua, nel Vangelo di Giovanni, Gesù si rivolge ai discepoli due volte, dicendo: “La pace sia con voi”. E mostra loro le ferite delle sue mani e la piaga del costato – il prezzo che ha pagato, risalendo dall’abisso, per darci il dono della pace.

Questo era il tema del vostro pellegrinaggio: essere missionari della pace. Ma questo ha un prezzo e un prezzo a cui dobbiamo pensare. Perché si dice nel Vangelo di Giovanni, nei versetti che ho appena citato: “Gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce e noi dobbiamo, noi, scegliere la luce e conformarci alla volontà, agire secondo la volontà del Signore su di noi. E questo creerà una lotta.

Gesù è venuto per darci la pace. Lo ha detto esplicitamente la sera dell’Ultima Cena: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”. E nei vangeli sinottici, Matteo, Marco e Luca, sentiamo queste parole un po’ sorprendenti: credete, disse Gesù, che sia venuto per portare la pace? No, ma piuttosto divisione e combattimento”.

Bene, fratelli e sorelle mie, missionari di speranza e missionari di pace, ci sarà comunque una lotta da combattere in ogni modo. Stiamo vivendo molta confusione in Europa a livello politico. Ci saranno combattimenti da sostenere.

C’è anche, attualmente, molta confusione nella Chiesa cattolica perché su questioni importanti che riguardano l’indissolubilità del matrimonio, il rapporto dell’Alleanza coniugale con l’Alleanza del Sacramento dell’Eucaristia, sulla questione di indissolubilità del matrimonio, sulla questione delle pratiche omosessuali, sulla questione del celibato dei sacerdoti nella Chiesa latina e su tanti altri argomenti: una grande confusione. In tutti i sensi. E dobbiamo essere grati quando su alcuni di questi punti il ​​nostro attuale papa, Papa Francesco, parla in modo chiaro. E possiamo anche continuare ad essere ispirati dall’insegnamento molto chiaro e misericordioso dato a noi da Papa Benedetto XVI, Papa Emerito, dato da San Giovanni Paolo II. Dovremo combattere con fermezza, gentilezza, ascolto, misericordia, ma ci sarà da combattere.

E Gesù ci ha avvertito: nel mondo dovrete soffrire ma abbiate fiducia, io ho vinto il mondo.

Termino con una piccola nota. Sono stato molto impressionato nel vedere tutte le famiglie che sono qui riunite con persone che hanno già il loro stato di vita, che sono sposate, o che sono celibi per scelta, o a causa delle circostanze della vita . Ci sono ministri ordinati, ci sono persone consacrate … Ma così pieni di gioventù!

Quindi, miei cari giovani qui presenti, frequentate Gesù molto da vicino, è una fonte di pace ma può essere anche molto inquietante. Chiederà alla maggioranza di voi di costruire un giorno una casa forte, vale a dire un uomo e una donna e il Signore nel mezzo: un bel rapporto a tre, un uomo, una donna e il Signore che è la profonda unità di una coppia. Chiederà ad alcuni di vivere un celibato forzato che non abbiamo scelto perché non abbiamo mai trovato un’anima gemella nella vita. E chiederà a queste persone di vivere il loro celibato nella verità.

Ma certamente vorrà trovare tra voi giovani, ragazze che scoprano che è Gesù il più bello e che per i suoi begli occhi abbraccerà una forma o l’altra della vita consacrata. State in guardia e siate accogliente, signorine! E tra i ragazzi, vorrà trovare qualcuno che accetterà di diventare sacerdote a servizio della Chiesa. In tutte le diocesi di Francia ed Europa, a partire dalla diocesi di Chartres, abbiamo bisogno di tutti i giovani così appassionati di Gesù che decidano di consacrare a Lui tutta la loro vita, a lui come alle persone che Egli ama.

Non abbiate paura. Nel mondo, dovrete soffrire e fare scelte impegnative, ma abbiate fiducia, dice Gesù, io ho vinto il mondo. Amen, alleluia!

Mons. Andrè Leonard,
Cattedrale di Chartres

11 giugno 2019, lunedì dell’ottava di Pentecoste

 

 

Caterina Maria

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